



Uno spettacolo funambolico, ricco di gags ma anche di Storia … Francesca Nunzi, nel ruolo di Mena, e Marco Predieri, in quello del conte Camillo Benso, detto Millo, danno vita a un’esilarante ricostruzione degli eventi che hanno portato all’Unità d’Italia e lo fanno immaginandone la genesi (un po’ caotica) nella cucina di Palazzo Cavour.
Cosa c’è dunque dietro l’Unità d’Italia? Tutti pensano ai grandi uomini della Storia, ma se invece a salvare le sorti dello Stivale fosse stata un’insospettabile governante?
La messa in scena è uno scoppiettante e raffinato gioco teatrale, dove i due attori si cimentano in un caleidoscopio di situazioni, accenti … citazioni e giochi di parole finalizzati al compimento della grande impresa: Unire il Paese in una sola Nazione!
Lo spettatore potrà spiare così nel dietro le quinte, dove si agitavano tutti i principali attori dell’irredentismo, e lo farà intrufolandosi nella grande cucina di casa Cavour, vero quartier generale delle operazioni risorgimentali! Insomma si farà o no questa torta? Pardon questa Italia? … La risposta è nelle mani di Mena, la nostra governante, e della sua abnegazione nell’accudire e “proteggere” l’immagine di colui che per tutti è lo Statista, l’uomo pubblico al posto giusto, ma che tra le mura di casa si rivela un “prudente” ipocondriaco … a tratti fanciullesco e folle sognatore … geloso di Garibaldi e ansioso di lasciare ai posteri una buona immagine di sé. Del resto è cosa nota che il Cavour, quello realmente vissuto, fosse anche un celebre viveur nella sua Torino, amante del cioccolato, dei caffè e di una certa vita notturna. La vecchia laurea in storia di Marco Predieri è dunque tornata utile, unendosi all’estro creativo di Francesca Nunzi e alla sua poliedricità. Il risultato dell’incontro? E’ tutto da scoprire …



Un appuntamento da non perdere per chi il Teatro lo ama, nelle sue molteplici suggestioni, ma anche per tutti coloro che sono avidamente curiosi della vita, delle sue storie e riescono a coglierne le diverse sfaccettature, il lato comico e quello poetico, quanto di più grottesco c’è nella realtà e di reale nella finzione. Un viaggio tra camerini e storie svelate, rivelazioni e confessioni personali che si intrecciano con le vicende e le esistenze di miti della scena e grandi classici della letteratura teatrale. Da Cyrano de Bergerac, in cui il protagonista spesso si rispecchia, fino agli ardori e ai sogni di Romeo e Giulietta. Il costruttore di valigie in un certo senso non è solo chi racconta, in questa caso, ma siamo un po’ tutti noi e le valigie sono quelle che accumuliamo durante l’intero viaggio, fatto di incontri, casuali o ricercati, di esperienze colte o sfuggite … di tutta la curiosità che noi stessi vogliamo investire nello scrutare il mondo e chi lo vive attorno a noi. Questo spettacolo è un invito alla fantasia, a ragionare per immagini, al coraggio di sfidare anche le situazioni che sembrano più complesse o condizionanti, come spesso è il giudizio degli altri. Un invito che si rivolge con premura alle nuove generazioni ma senza limiti di età, anzi, che parla a tutti, perché non si cresce mai abbastanza per smettere di accumulare e riempire le nostre valigie o per disfarle e riordinarle. In scena Francesca Nunzi da vita, in modo inedito e brillante, a un caleidoscopio di personaggi, in una regia fresca e ricca di invenzioni, che irrompono nel racconto, interagiscono e creano momenti di spassoso dialogo con Marco Predieri … solo apparentemente equilibrista solitario sul filo della narrazione. Da questo incontro uscirete tutti con una piccola valigia in più …




“Partita a quattro”, nella nostra edizione “Partita a 4”, è brillante classico della commedia borghese del secolo scorso, dove i protagonisti sono i prototipi, un po’ annoiati, di un’agiata società salottiera, sempre pronti a trovare pretesti per intrecciare nuove avventure e “relazioni pericolose”. Ecco dunque che Marco, vedovo ancora giovane e giovanile, padre di Riccardo, neo studente universitario di Medicina, accarezza l’idea di risposarsi, abbandonando quella vita da libertino che proprio il figlio gli rimprovera. Progetto osteggiato però dal ragazzo stesso, che a differenza del genitore, di cui è forse un po’ troppo geloso, conduce una vita sobria e dedita unicamente agli studi. Per superare tale ostilità Marco decide di invitare la possibile neo sposa a cena, ritrovandosi così in salotto Matilde e Mariù, madre e figlia, l’una civettuola e mondana, l’altra razionale e pratica. Questi sono i giocatori di una partita che si mostrerà ricca di colpi di scena, ma sopratutto non priva di colpi bassi, piazzati per minare progetti considerati scellerati e intrecciarne altri … non meno paradossali, che ovviamente non andranno come previsto! Chi sarà il mazziere? Al pubblico non resta che scoprire le carte …
Nella riduzione di Marco Predieri la commedia diventa un funambolico e ritmato esercizio di stile, per un cast affiato e rodato. Un meccanismo ben strutturato che offre al pubblico una produzione di autentico artigianato teatrale, oggi non facile da trovare.




Una commedia scoppiettante, ricca di colpi di scena, con un cast esplosivo. “Chi ha incastrato Mary Poppins” inizia in una mattina qualunque di una coppia di quarantenni, fresca di nozze, da poco trasferitasi nel nuovo nido d’amore. Un appartamento piccolo, adatto a due precari con stipendi e prospettive da consolidare … che certo non possono permettersi una donna di servizio. Ma allora chi è quella signora che improvvisamente si mette a pulire, entrando per giunta con le proprie chiavi di casa? Ai nostri inquilini non resta che chiedere spiegazioni, che però non arrivano, la misteriosa “colf” non parla … pulisce, stira, prepara la colazione e soprattutto non vuole essere pagata! Una Mary Poppins inaspettata che assisterà alle loro discussioni ma soprattutto a quella di una seconda coppia di amici, che sembra proprio sul punto di scoppiare. Colpi di scena e un finale inatteso che porterà agli inevitabili e non più rimandabili chiarimenti.
Appesi ad un filo ecosostenibile
Giorgio Andolfatto conduce “APPESI A UN FILO ECOSOSTENIBILE”, uno show pensato per sensibilizzare i bambini, in modo non tradizionale, circa il rispetto per il Pianeta. La magia diventa un mezzo per trasmettere consigli utili per aiutare la nostra casa. Un argomento generalmente considerato un po’ “noioso” o meglio “difficile da trattare ” perché sappiamo di non fare a sufficienza, viene affrontato con l’arte della magia che consapevolizza divertendo.
C’E’ SEMPRE...UNA RAGIONE DI PIU’

Lo spettacolo musicale vuole sottolineare, sulle note delle più belle
canzoni del grande Franco Califano, un periodo storico particolare: Il
progresso, la tecnologia il cinema , la ripresa economica non serviranno ad
evitare l’arrivo di un periodo cupo caratterizzato da un clima di tensione e
di paura che furono gli anni settanta… gli anni di piombo! Le canzoni
affiancano senza ordine cronologico, ma secondo un ordine suggerito dal
cuore, alcuni momenti di cronaca, talvolta nera e talvolta più leggera del
nostro paese.
In questo concerto-cronaca gli attori Francesca Nunzi e Marco Simeoli
sono accompagnati dal M° Andrea Bianchi al pianoforte.
Sulle note del Califfo
di
Francesca Nunzi e Marco Simeoli
Si cena alle otto

Due vite, una madre e una figlia che, rispettando una antica tradizione di famiglia, si incontrano ogni sera alle otto per cenare insieme. Al rintocco di una pendola che scandisce il tempo presente e il
tempo passato, in un andare avanti e indietro nel tempo, si svelano le inquietudini di una famiglia, le ossessioni delle due donne e le riflessioni di ogni fatidica eta’. Due personaggi diversi, ma forti a modo loro nell’affrontare le circostanze e nello stesso tempo deboli davanti ad altre. Una approfondita analisi di come le persone possono intercettare il
mondo relazionandolo al loro profondo modo di essere, da qui la difficoltà del comprendere gli altri, di comunicare i nostri più sem-
plici stati d’animo che contrastano con l’assoluto desiderio di essere capiti ed amati nonostante tutto. La ricerca del perdono, dell’assoluzione ai nostri peccati che comunque non sembrano mai così dannosi mentre si compiono, la voglia di rimettere le cose al loro posto.
Ma qual e’ poi questo posto dove tutto è in perfetto ordine? Dialoghi serrati, con toni a volte drammatici e a volte ironici e divertenti, porteranno le due donne a chiudere dei vecchi capitoli di quel libro che noi chiamiamo vita!
Névrosi

Monologo tragicomico
Un’attrice in scena
La donna, casalinga, moglie perfetta, sempre organizzata e fiera di come riesce a gestire
tutta la sua vita, durante il lockdown si trova invece a dover fare i conti con marito che
solitamente non era mai in casa!
La donna stressatissima finirà con l’ucciderlo e poi mangiarselo
Tutto in chiave tragicomica!
Occorrente solo microfono ad archetto!
Scena semplice, una scrivania, un computer ed una sedia.
La signora in rosso... fisso

Roma Napoli (un'ora di treno per mille racconti)
